venerdì 14 novembre 2014
ALLIBO ADRIATICA IN LIQUIDAZIONE: GIA' ARRIVATE LE PRIME 23 LETTERE DI LICENZIAMENTO
La ROMANO P
Fine corsa per la ALLIBO ADRIATICA la società specializzata per lo scarico delle merci sfuse.Lo riferisce con rammarico il dottor Calderan: " Nei 75 giorni previsti dalla normativa non siamo riusciti a raggiungere un accordo, la proposta sul tavolo era che l'azienda si sarebbe accollata tutti i costi per la costituzione di una cooperativa ( in cui avrebbero dovuto confluire i 23 addetti appena licenziati ) costi di costituzione, di gestione, l'utilizzo gratuito dei mezzi comprensivo del gasolio e della manutenzione. Con un minimo garantito per ciascun addetto di 1.250 euro lordi a fronte di 7/8 giorni di lavoro al mese, considerando una movimentazione di 120.000 tonnellate all'anno, se fossero aumentate sarebbero potuti arrivare - dice Calderan - anche a 2.000 euro lordi "
A questa proposta, con la quale avremmo mantenuti tutti i posti di lavoro, i 23 in cooperativa e gli altri 10 nell'azienda, avevano dato la disponibilità ad entrare solo una decina di persone "
Per questi motivi l'assemblea dei soci della ALLIBO ADRIATICA ha gettato la spugna mettendo in liquidazione la società nominando liquidatori lo stesso Calderan e Giovanni Toffoli, quindi oltre ai 23 che hanno già ricevuto oggi le lettere di licenziamento verrà avviata una nuova procedura, di 30 giorni, e alla fine verranno licenziati anche gli ultimi dieci.
Da fonti vicine agli ambienti sindacali pur riconoscendo che oggettivamente l'azienda era in forti difficoltà controbattono che si sarebbe potuto ricorrere alla cassa integrazione e, forse, tra qualche mese, la criticità attuali avrebbe potuto essere superati.
" La società possiede molti beni importanti e mettendoli in liquidazione, TUTTI i creditori verrano soddisfatti " Ha precisato il dottor Calderan.
GLI OPERAI DELLA ALLIBO ADRIATICA RISPONDONO
" Perché non avete accettato di formare la cooperativa? Dopo tutto anche se pochi, in confronto ad una busta paga normale, comunque quei 1.200 euro lordi potevano rappresentare un'ancora per i prossimi 12 mesi " E' la domanda che ci siamo sentiti di fare ad alcuni di questi padri di famiglia.
In sostanza, come spiegano gli amici intervistati questa mattina, c'erano troppe poche sicurezze, il lavoro che comporta le operazioni di allibaggio, l'uso delle chiatte, i trasferimenti sono attività che comportano un rischio per la sicurezza di non poco conto, lavorare per 800/900 euro al mese quando l'indennità di disoccupazione è quasi uguale effettivamente non incentiva molto a correre il rischio.
E' grande l'amarezza che traspare dalle facce di queste persone che hanno anche voluto metterci la faccia, qualcuno ha già ricevuto la lettera di licenziamento, a qualcun altro deve ancora arrivare ma la sostanza non cambia, che un'attività le cui origini risalgono agli inizi del porto di Chioggia venga chiusa è una sconfitta per tutti e non solo per quelli che sono stati licenziati e le loro famiglie, chi ci perde è l'intera comunità di Chioggia.
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RispondiEliminaAllibo Adriatico e' la perfetta fotografia della nostra citta'. 23 famiglie a casa, un Azienda chiusa dopo 30 anni di attivita' il TUTTO NEL SILENZIO ASSOLUTO DEL NOSTRO SINDACO!!! Non ci sono "schei" e tempo neanche per una telefonata?
RispondiEliminaPiena solidarietà ai concittadini licenziati,ennesima chiusura di un'attività locale,impoverimento occupazionale del nostro comune e dimostrazione che per licenziare non serve modificare l'art 18!
RispondiEliminaIn Italia si licenzia come pare e piace, ma modificare lo statuto dei lavoratori serve solo a poter rendere ricattabili i lavoratori.