venerdì 31 gennaio 2014

LE MAREGGIATE STANNO " MANGIANDO" L'ARENILE , GLI OPERATORI MINACCIANO DI RIVOLGERSI ALLA MAGISTRATURA

Pioggia e mareggiata, l’acqua di mare minaccia le dune e entra Serafini di Cisa Camping: “I lavori della diga soffolta dovevano nel campeggio “Miramare” già essere cominciati. Chiederemo l’intervento della Magistratura” SOTTOMARINA – Piove da meno di 48 ore e già la situazione, sul litorale di Sottomarina, si sta facendo sempre più difficile. L’alta marea non è delle più grosse, circa 120 cm, con previsioni per 140 in serata. Ma tanto è bastato per vedere, questa notte e questa mattina, i primi effetti negativi. “Da questa notte – spiega Gianni Boscolo Moretto, titolare del campeggio “Miramare”- l’acqua del mare è entrata dentro il campeggio. La marea è arrivata fino alla massicciata (posizionata circa 5 anni fa dagli enti competenti per proteggere le dune) e, se verranno confermate le previsioni di 140 cm per stasera, sicuramente riuscirà a superarla andando ad insidiare le dune e il nostro campeggio. Non si può assolutamente andare avanti così. Qui non stiamo parlando di una marea eccezionale, ma di un evento meteorologico assolutamente normale per questo periodo. Ciò nonostante siamo in questa situazione di continuo pericolo. Non è un buon modo di lavorare. Ci era stato assicurato che i lavori per la diga soffolta a dicembre sarebbero partiti. Invece è tutto ancora come prima. Ora quando la marea si abbasserà proveremo a fare una barriera provvisoria per limitare i danni”. Molto duro il commento di Luciano Serafini, presidente di Cisa Camping: “In questo momento dovevamo già vedere i mezzi al lavoro per la costruzione della diga a protezione del litorale di Sottomarina. Invece cosa è successo? Non lo sappiamo perché nessuno ce lo dice. L’opera è stata rinviata senza che nessuno ci desse una motivazione. Le strutture non possono lavorare né impostare con serenità la stagione estiva se rischiano ogni inverno di finire sott’acqua. A questo punto non escludiamo di intraprendere anche le vie legali e di chiedere l’intervento delle Autorità preposte al controllo degli Enti responsabili della mancata realizzazione delle opere di salvaguardia già programmate e finanziate”. comunicato stampa del gruppo turismo ( CISA e GEBIS)

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