lunedì 29 luglio 2013

IL MISTERO DEL BOSCOLO ACCOLTELLATO

Domenica mattina con il pronto soccorso intasato per i tanti ragazzi di IO, TE e RIO che hanno accusato malori per il caldo ( che però sono tornati TUTTI a casa con le loro gambe) si è presentato un boscolo di sesso maschile di 39 anni con due ferite all'addome per arma da taglio. Il ferito non ha dato spiegazioni particolari, se non quelle di essere stato aggredito, e, come prevede il protocollo, sono stati avvisati i carabinieri che stanno indagando su questo strano ferimento.

RISOLTO IL MISTERO: I CARABINIERI HANNO TROVATO L'ACCOLTELLATORE


 I carabinieri hanno rintracciato e denunciato per tentato omicidio la persona che domenica mattina avrebbe accoltellato M.B.C.,che ferito si era recato al pronto soccorso solo dopo diverse ore, con ferite che lo avevano fatto classificare dai sanitari in prognosi riservata. Per i carabinieri, giustamente, i colpi di quella domenica mattina sono stati sferrati per uccidere, c'è da dire, non certo per giustificarli, che sicuramente nessuno dei due era lucido e si rendeva conto di quello che faceva. Il fatto stesso che M.B.C. non abbia immediatamente dato indicazioni sull'identità dell'aggressore, conoscendo l'ambiente, non è da considerarsi come una forma di omertà mafiosa ma una forma di pentimento per la lite sicuramente scoppiata per futili motivi. Il contesto sociale è sempre quello di uomini che non riescono più a ritrovare una collocazione certamente anche per la crisi che colpisce tutti i settori ma anche perché una volta che si imbocca quel tunnel è molto difficile riuscire ad uscirne sia per mancanza di forza di volontà ma anche perché è difficile aiutare soggetti con i quali è difficile rapportarsi. Purtroppo oltre a far male a se stessi danneggiano anche l'immagine di una città che non è certo rappresentata da una minoranza assoluta che però con questi eventi conquistano ampi spazi di attenzione molto di più delle tante azioni positive che invece ogni giorno passano inosservate.

1 commento:

  1. Hai perfettamente ragione Andrea,
    purtroppo le buone notizie corrono molto più lentamente di quelle cattive è pertanto si finisce per essere etichettati in maniera distorta.
    Non potendo recuperare queste persone che per ignoranza o mancanza di orgoglio personale preferiscono vivere come parassiti, cercando qualsiasi espediente per sopravvivere, non curanti del danno di immagine che creano alla loro città, anche se è brutto da dire, una possibile soluzione potrebbe essere quella di isolarli dal momento che non vogliono integrarsi, un po come anno in Olanda, Amsterdam è la città della trasgressione, mentre il resto della nazione rappresenta un modello di civiltà da imitare.

    RispondiElimina