
venerdì 13 marzo 2015
IL MAGISTRATO LIBERA ( finalmente) LA MADONINNA DALLE LE PALANCOLE ARRUGINITE...E LA CARRETTA?
Il magistrato alle acque sta provvedendo allo smantellamento della cassa di colmata sita in laguna in prossimità del canale di San Felice. Si tratta di un’opera che serviva per lo stoccaggio dei fanghi tolti con i vari lavori di scavo effettuati negli anni scorsi nella laguna del lusenzo e limitrofi.
La notizia fa piacere perché la fila di palancole arruginite che fuori uscivano erano a poca distanza della Madonnina e rovinavano considerevolmente il panorama.
Tolta la pagliuzza chissà quando verrà rimossa il relitto della nave che da oltre 30 anni sta arrugginendo

giovedì 12 marzo 2015
RECUPERATE DUE DELLE SETTE CHIATTE: " NON LASCEREMO NESSUNA NUOVA CARRETTA IN LAGUNA "
VIDEO D'ARCHIVIO
Due delle sette chiatte incagliatesi in prossimità del ponte delle trezze ( trans lagunare) in seguito al forte maltempo del 5 e 6 febbraio scorso sono state ( finalmente ) disincagliate lunedì scorso.
Le operazioni di disincaglio sono state meno difficoltose di quanto ci si aspettava e questo fa ben sperare nel recupero che verrà effettuato nei prossimi giorni.
Le difficoltà per il recupero erano legate sia al periodo di basse maree ( l'incaglio era avvenuto in un momento di alta marea eccezionale ) sia alla reperibilità di un mezzo idoneo a operare in quella zona la cui caratteristica sono i fondali bassissimi.
Dall'azienda, la ALLIBO ADRIATICA - attualmente in liquidazione, una fonte interna ha esplicitamente manifestato la volontà di togliere le chiatte da quella posizione in quanto non c'è nessuna volontà di: " lasciare altre carrette " il riferimento implicito è al relitto navale ( la Notios Hellas ) abbandonato da 30 anni nei pressi del canale della Perognola.
lunedì 9 marzo 2015
TORNI A CHIOGGIA LA LANTERNA DEL VECCHIO FARO DI FORTE SAN FELICE
VIDEO D'ARCHIVIO
Torni a Chioggia la lanterna del vecchio faro del Forte San Felice
Il Forte San Felice, tuttora parte del Demanio Militare in uso alla Marina Militare, è
posto a guardia del porto di Chioggia fin dal Medioevo, quando la Repubblica di Venezia vi
costruì nel 1385 il Castello della Lupa, subito dopo la guerra di Chioggia contro la rivale Genova,
accompagnando nei secoli la storia della città, ma svolgendo anche una importante funzione per la
navigazione.
Dal 1890 fino al 1993 sulla sommità della torretta ottagonale dell’antico castello ha
funzionato il Faro del porto di Chioggia, che, oltre a costituire con la sua portata luminosa di 19
miglia un sicuro riferimento per i naviganti, con la sua lanterna sormontata dalla bella cupola in
bronzo e rame era l’elemento di chiara visibilità dall’esterno delle strutture racchiuse entro gli alti
bastioni del Forte.
Spostato il Faro nella nuova sede in spiaggia vicino alla diga foranea, la lanterna del
vecchio faro ha continuato ad essere il punto più alto del Forte San Felice, visibile dalla città.
Finchè, nel maggio 2008, l’intera lanterna è stata smontata per essere trasferita e rimontata in un
Museo (privato) della Marineria a Cesenatico. Tutto è avvenuto all’insaputa della città di Chioggia:
i cittadini solo gradualmente hanno preso consapevolezza che la lanterna non c’era più e,
domandandosene la ragione, molti collegavano la sua scomparsa con il grave degrado progressivo
delle strutture del Forte, che ha portato la Marina Militare da anni ormai a non autorizzare per
problemi di sicurezza visite al Forte.
Nell’estate-autunno 2014, con l’iniziativa a sostegno del Forte San Felice come Luogo
del cuore nel censimento che il FAI – Fondo Ambiente Italiano promuove ogni due anni per
individuare luoghi da proteggere e salvaguardare, si è manifestato un enorme interesse
dell’opinione pubblica per il Forte. Circa 18000 sono i voti on line e le firme raccolte per chiedere
di salvare dal degrado il Forte, piazzandolo al 15° posto della classifica nazionale e al 1° nel
Veneto. Specie durante le visite guidate intorno al Forte molti sono venuti a conoscenza che
la struttura del vecchio faro non è andata perduta, ma trasferita in un Museo fuori della città
e qualcuno è andato anche a Cesenatico a verificare; si è fatta forte la richiesta che essa torni
nella sua vecchia sede, nel quadro di un’opera di recupero dell’intero sito che ne salvaguardi il
patrimonio di inestimabile valore.
E’ giusto che sia così: nel Forte si sono stratificate le testimonianze della storia della
città di Chioggia nei secoli, dalla Repubblica di Venezia a Napoleone, all’Impero d’Austria, al
Regno d’Italia, e il Faro con la sua lanterna ne è sicuramente una importante, oltre che valida
esteticamente.
Facendosi interprete del sentimento di tanti cittadini, il Sindaco Casson Giuseppe ha
inviato al Capo di Stato Maggiore della Marina militare una formale richiesta in merito che,
richiamato quanto avvenuto, così conclude: “Siamo a chiedere, a nome della città di Chioggia,
che l’intera lanterna (cella e cupola) del vecchio Faro del porto di Chioggia sia riportata, con
le modalità e i tempi ritenuti più opportuni, nella storica sede del Forte San Felice, il cui sito
auspichiamo sia al più presto interessato da una necessaria opera di salvaguardia e recupero”.
Noi tutti speriamo in una risposta positiva; è importante intanto che si sia chiaramente
affermato il diritto della nostra città a riavere questa testimonianza della propria storia.
Erminio Boscolo Bibi
Chioggia 9 marzo 2015
giovedì 5 marzo 2015
RI-CHIUDE IL DISTRIBUTORE ENI ( ex agip ) DI BORGO SAN GIOVANNI
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Da lunedì scorso serrande abbassate e luci spente per il distributore eni di borgo San Giovanni, era stato rilevato ad aprile dell’anno scorso dal signor Sandro Padoan, che insieme con il figlio, si erano adoperati con impegno per rilanciare l’impianto che era rimasto fermo da un anno circa quando il precedente gestore aveva concluso il periodo contrattuale e non ne aveva più voluto saperne.
“ Affitti troppo alti e nessun aiuto da parte della società “ è , in sintesi, il commento dell’ex gestore, è noto che tutti i distributori di bandiera soffrono della concorrenza delle cosi dette “ pompe bianche “ gli impianti delle stazioni di servizio indipendenti che riescono a vendere i carburanti a prezzi più competitivi rispetto agli impianti con il marchio tradizionale.
Anche se su tutto pesa la crisi che non demorde, il calo generalizzato dei consumi di carburante, la pressione fiscale, gli scarsissimi guadagni ( molti gestori non guadagnano più di 3-4 centesimi per litro) è poco comprensibile la politica di ENI ( ex Agip) infatti malgrado molti impianti siano stati ristrutturati da pochi anni con notevoli investimenti , come quello di borgo,però fa sempre più fatica a trovare gestori e sempre più impianti rimangono chiusi.
Attualmente sono almeno altri tre gli impianti chiusi tra Chioggia e Piove di Sacco.
“ Per fortuna ho trovato di meglio “ ha concluso Padoan ( e anche noi siamo contenti per lui )
mercoledì 4 marzo 2015
LA SEPPIA DI CHIOGGIA: E' POSSIBILE RIPOPOLARE LA LAGUNA CON METODI COMPATIBILI CON L'AMBIENTE
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L’area lagunare selezionata per la schiusa recintata con un sistema di reti | sovrapposte a maglia fitta |
domenica 1 marzo 2015
PRIMO DEL MESE, DIMINUISCE ( di pochissimo ) LA CODA DEI PENSIONATI ALL'UFFICIO POSTALE
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